Riunione del gruppo di ricerca Itiber a Firenze

Seminar

Piazza Brunelleschi 4, Firenze

01/02/2019

Tema : Autor

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Progetti di ricerca proposti

 

Benedetta Belloni

Il suo progetto di ricerca della studiosa prevede l’analisi dell’immagine degli autori spagnoli (Cervantes, Lope de Vega, etc.) all’interno dei paratesti (dediche) di alcune edizioni di opere spagnole del tipografo milanese Giovanni Battista Bidelli nel primo ventennio del 1600.

 

Luca Beltrami

Lo studioso intende focalizzare l’attenzione sulla fortuna spagnola del Sant’Eustachio, romanzo religioso di Giovan Battista Manzini. Il volume conosce infatti un notevole successo in area iberica grazie alla traduzione di Antonio Agustín (o Augustín; tre edizioni 1662; 1692; 1696). Beltrami intende ricostruire il contesto storico-letterario della traduzione e verificare il suo grado di autorialità attraverso un confronto tra il testo originale e quello spagnolo.

 

Marina Bianchi

La studiosa si concentrerà sui giochi intertestuali nei quali il «giovenile errore» di Petrarca vede trasformata la vergogna in orgoglio per un amore non convenzionale, nella poesia del Conde de Villamediana. L’autorialità, già implicata sia nella disobbedienza al modello sia negli intrecci intertestuali che rispondono alle teorie che la recuperano come polifonia dopo la ‘morte del poeta’, si riflette pure nell’interferenza tra le inquietudini reali del Conde de Villamediana e l’immagine che la voce poetica vuole dare di sé.

 

Clizia Carminati

La ricerca metterà a confronto l’immagine dell’autore che emerge dalle raccolte epistolari italiane e iberiche (pubblicate in vita o postume), cercando di ricavare dati sulla particolare autorìadello scrittore di lettere. Il genere, fortunatissimo in Italia a partire dal primo libro delle Letteredi Pietro Aretino, si sviluppa anche nella Penisola Iberica. Un confronto sarà dunque utile non soltanto a esaminare casi singoli (per l’Italia, quello di Giovan Battista Marino), ma anche a tracciare percorsi culturali più ampi.

 

Giovanni Ciappelli

Ciappelli propone un’analisi della ricezione spagnola di alcuni personaggi o eventi storici rilevanti per l’Italia del periodo rinascimentale. Daria Perocco è intervenuta, durante la riunione, per suggerire allo studioso una riflessione sulla ricezione spagnola della leggenda (negativa in Italia) della famiglia Borgia.

 

Davide Conrieri

Lo studioso propone una ricerca titolato Angelico Aprosio e la sua brigata; e sottoporrà all’attenzione dei colleghi alcuni brevi testi aprosiani, che hanno relazione con il problema della pseudonimia.

 

Roberta Ferro

La sudiosa propne un progetto di ricerca legato all’analisi della traduzione dell’opera Los trabajos de Persiles y Segismundadi Miguel de Cervantes a cura di Francesco Elio, pubblicata a Venezia nel 1626.

 

Arianna Fiore

Fiore intende approfondire la questione dell’autorialità attraverso lo studio delle rappresentazioni teatrali in epoca moderna della figura di Pedro de Urdemalas, personaggio del folklore iberico. Oltre al Pedro de Urdemalas di Lope de Vega (comedia che non fa parte delle Partesdi Lope, ed è di incerta attribuzione) e l’omonima operadi Cervantes (pubblicata nelle Ocho comedias y ocho entremeses nuevos nunca representados, Madrid, Viuda de Alonso Martín, 1615), la studiosa si concentrerà sul Pedro de Urdemalas scrittoda Juan Bautista Diamante verso la fine del XVII (mss. 16421 della BNE di Madrid).

 

Beatrice Garzelli

La studiosa si propone di indagare la storia del rapporto tra autore e traduttore nel corso di quattro secoli, studiando le traduzioni italiane di Francisco de Quevedo. La traduzione è qui intesa come strumento di critica letteraria; si studierà anche la conquista di uno spazio autoriale da parte del traduttore contemporaneo, riflettendo sulla sua deontologia professionale e sul binomio invisibilità-visibilità.

 

Michela Graziani

L’utilizzo della pseudonimia, dall’epoca moderna a quella contemporanea, è stata una prerogativa soprattutto maschile, sulla quale molto è già stato scritto e disquisito, quella femminile presenta ancora oggi delle zone d’ombra che meriterebbero uno studio più approfondito. L’intento di questo lavoro di ricerca è fare luce sull’utilizzo della pseudonimia femminile nella letteratura portoghese e italiana dal Cinquecento al Settecento

 

Andrea Lazzarini

Lazzarini propone un’analisi delle tangenze tra la letteratura italiana e quella spagnola in ambito dialettale napoletano. In particolare, lo studioso si soffermerà su alcune opere (non solo dialettali) di Giulio Cesare Cortese e Giambattista Basile, approfondendo i legami con autori quali Cervantes e Francisco de Quevedo e le ricadute di questi prestiti sulla questione dell’autorialità.

 

Simona Morando

A partire dalla pronta traduzione dell’Arte nueva di Lope, edita a Milano nel 1611, si intende vagliare la ricezione della medesima e rileggere l’apologetica teatrale elaborata soprattutto dai comici dell’arte per trovare posizioni comuni o difformità rispetto al panorama spagnolo. La ricerca potrebbe aprirsi anche agli scritti (soprattutto avantesti) dei commediografi d’accademia e di corte. Il tema dell’autorialità è diversamente declinato: assunzione della responsabilità per conferire dignità alla proposta teatrale, mantenimento della maschera (il Beltramo) per additare maggiormente la scena come luogo polemico, gioco delle auctoritatese delle fonti sollecitate all’interno dell’apologetica (San Tommaso, Tasso ecc.).

 

Valentina Nider

La ricerca della studiosa si concentrerà sugli autori della seconda diaspora sefardita che pubblicarono opere in lingua spagnola in Olanda. Da valutare un probabile collegamento tra questi scrittori alcuni dei quali risiedono alcuni anni in Italia, a Venezia e/o Livorno, e gli autori dell’Accademia degli Incogniti. José Penso de la Vega, per esempio, ostenta nelle sue opere la l’ influenza letteraria italiana.

 

Daria Perocco

La studiosa lavorerà sulla prosa italiana del Seicento e, in particolare, sui testi prodotti in seno all’Accademia degli Incogniti. Si soffermerà in particolare sulle dichiarazioni d’intento degli autori.

 

Franco Vazzoler

Lo studioso intende affrontare i problemi dell’autorialità, nelle traduzioni dallo spagnolo all’italiano, nell’ottica (sanguinetiana) della traduzione come ‘citazione’ e ‘travestimento’ di un testo, senza dimenticare la lettera di Marino ad Achillini che colloca il plagio (‘furto’) nell’ambito della autorialità. Probabilmente si orienterà verso o 1) la diffusione della letteratura picaresca spagnola; o 2) la presenza del Don Diego de noche di Salas Barbadillo nelle prime due partidel Carnovale di Anton Giulio Brignole Sale

 

Salomé Vuelta García

Il progetto di ricerca intende indagare, in un’ottica contrastiva, il concetto di autore teatrale in epoca moderna. Per quanto riguarda la Spagna, si partirà dagli autores-actoresdella fine del Cinquecento alle opere scritte in collaborazione degli ultimi decenni del Seicento. Dal teatro italiano, saranno esaminati gli adattamenti e i rifacimenti di opere spagnole durante il Seicento e i primi decenni del Settecento in ambito professionistico e dilettantistico.